Voleva spedire in Finlandia 2 milioni e mezzo di api infette. Denunciato un apicoltore
Le api, sequestrate dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Martina Franca e Castellaneta, erano affette da “peste americana”
Un apicoltore tarantino è stato denunciato dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato perché stava tentando di esportare in Finlandia 2 milioni e mezzo di api affette dalla cossidetta “peste americana”, una delle malattie più gravi nel campo dell’apicoltura.
I dettagli dell’operazione nella nota stampa dei militari:
Nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato dei Comandi Stazione di Martina Franca e Castellaneta hanno accertato che un apicoltore di Castellaneta aveva predisposto per l’esportazione in Finlandia circa 2.500.000 di api vive, in 181 particolari contenitori di legno e rete detti “pacchi”. Nelle intenzioni dell’apicoltore, le api avrebbero dovuto raggiungere in giornata l’aeroporto di Fiumicino per il successivo trasferimento aereo in direzione del Paese del Nord Europa.
Il commercio delle api avviene con vendita a peso; mediamente il peso di un ‘pacco’ d’api varia da 1 kg a 1.5 kg, corrispondente circa 10.000-15.000 api. Il pacco può anche contenere una regina feconda in gabbietta, con tutte le api nutrici di scorta ed un contenitore contenente dello sciroppo zuccherino la cui funzione è quella di nutrire le api e la cui quantità varia a seconda del tempo che si prevede impieghi la cassetta per arrivare a destinazione.
Durante il controllo gli uomini del Corpo Forestale hanno accertato altresì che l’allevamento di api era sottoposto a vincolo sanitario, ex art. 1 e segg. D.P.R. 320/1954, in seguito a denuncia all’Autorità Sanitaria della presenza di “peste americana” negli alveari. L’obbligo di denuncia ricade sui proprietari di sciami affetti da tale patologia ed è prescritto dalla normativa vigente in materia di polizia veterinaria.
La peste americana, causata dal bacillo Paenibacillus larvae, è una delle malattie più gravi in apicoltura, tanto che l’unica cura considerata sicura è l’incenerimento della famiglia di api con tutto il materiale che la conteneva. Fortunatamente, la malattia non costituisce pericolo per la salute umana.
Al fine di evitare la diffusione della malattia per mezzo delle api infette, che erano destinate ad essere esportate oltre frontiera, i Forestali hanno provveduto immediatamente al sequestro preventivo delle api.
L’apicoltore responsabile della violazione è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto in base agli articoli 500 e 650 del Codice Penale, recanti rispettivamente “Diffusione di una malattia delle piante o degli animali” e “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”, per la violazione dei quali sono previste sanzioni detentive e pecuniarie. Lo stesso responsabile rischia inoltre sanzioni amministrative per un importo complessivo di svariate migliaia di euro.
Unitamente ai veterinari della A.S.L. di Castellaneta, gli agenti accertatori hanno provveduto inoltre anche ad effettuare il campionamento di quattro “favi di covata”, prelevati dalle arnie ivi presenti, al fine di procedere all’invio degli stessi all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia, che ha confermato la presenza di “peste americana”. I veterinari della A.S.L. hanno pertanto provveduto alla distruzione degli alveari risultati infetti mediante incenerimento e successivo interramento, apponendo il vincolo sanitario su tutte le attrezzature apistiche presenti all’interno e all’esterno dei locali.
Le misure di prevenzione, secondo quanto stabilito dall’Ordinanza di Sequestro Sanitario, emessa dal Servizio Veterinario della ASL di Castellaneta, saranno revocate quando il focolaio infettivo risulterà estinto e dopo che saranno state eseguite le prescritte disinfezioni.