Sentenza Ilva. Marescotti. “Vincono le ragioni delle vittime, perdono gli inquinatori”
Il Presidente di PeaceLink spiega: “Questa e’ una sentenza che afferma le supreme ragioni della difesa della salute, e noi la gridiamo a tutti gli ignavi che ancora oggi si voltano dall’altra parte”
L’accusa è di omocidio colposo in 31 casi per i 27 condannati nel processo Ilva. Nei confronti di Emilio Riva, morto il mese scorso, è stato dichiarato “il non luogo a procedere”. Nel frattempo, come ricorda il Tgcom24, di fianco all’aspetto giudiziario resta anche quello industriale e perciò sull’argomento è stato ascoltato il Ministro Galletti, che ha espresso la convinzione che sull’Ilva “il governo ha le idee chiare ed è stato approvato il paino industriale”, che intende l’industria siderurgica come “un’azienda che salvi i posti di lavoro ma, allo stesso tempo, sia ambientalizzata al 100%”.
Intanto anche il Presidente di PeaceLink Alessandro Marescotti commenta la sentenza Ilva: “La magistratura ha affermato il principio di legalita’ in fabbrica. Vincono le ragioni delle tante vittime. Perdono gli inquinatori e i loro complici. Questo processo e’ stato disertato da chi aveva e ha responsabilita’ politico-istituzionali. A testimoniare solidarieta’ e ad assistere alle fasi del processo nelle aule di tribunale e’ rimasto solo un tenace gruppo di cittadini attivi. Troppa distrazione della politica abbiamo visto in questa vicenda, come se tutto cio’ non avesse riguardato la storia e il dolore di una citta’ e dei suoi lavoratori, vittime dell’amianto, delle omissioni e dell’incuria. Siamo alla vigilia del grande processo all’Ilva e questa sentenza da’ ragione a quanti da tempo chiedono verita’ e giustizia per Taranto. Questa e’ una sentenza che afferma le supreme ragioni della difesa della salute, e noi la gridiamo a tutti gli ignavi che ancora oggi si voltano dall’altra parte”.