Il TAR di Lecce ha annullato il decreto del Sindaco di Taranto di indizione del referendum
Il TAR di Lecce, con sentenza pubblicata quest’oggi, ha annullato il decreto del Sindaco di Taranto del 1° Settembre 2010 di indizione del referendum, accogliendo il ricorso proposto dal Dott. Luigi Sportelli Presidente dell’Associazione Industriali, difeso dall’Avv. Pietro Quinto, nonché gli altri ricorsi proposti dalla CGIL CISL e dall’ILVA. Il TAR, per un verso, ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione sulla questione di principio relativa all’ammissibilità del referendum, che pure era stato oggetto di censura atteso che si è posto il problema se un quesito riguardante la chiusura di uno stabilimento industriale e comunque di un’impresa produttiva potesse essere oggetto di una consultazione referendaria, per altro verso, sul merito della procedura, ha ritenuto pienamente fondate le censure dedotte dai ricorrenti circa la illegittimità delle modalità di raccolta delle firme «ciò perché – come sottolinea l’Avv. Quinto e come recepito dal TAR – nei modelli con la sottoscrizione dei cittadini non sono stati riportati i tre quesiti referendari ammessi dal Comitato dei Garanti, ma è stata introdotta una “relazione”, nella quale si riporta sostanzialmente il testo dei quesiti che erano stati espunti dal Comitato dei Garanti.Si tratta cioè della “garanzia” a carico del Governo della ricollocazione dei lavoratori dipendenti dell’ILVA nella ipotesi di chiusura dello stabilimento. Tale pretesa era stata ritenuta inammissibile dal Comitato dei Garanti come formulazione del quesito referendario e tuttavia nella scheda è stato riproposto come relazione aggiuntiva ai quesiti, che ha inficiato la regolarità dei moduli di raccolta delle firme dei cittadini iscritti nelle liste elettorali di Taranto. Da qui l’annullamento del decreto sindacale di indizione della procedura referendaria. Piena soddisfazione è stata espressa dal Presidente Sportelli dell’Associazione degli Industriali di Taranto, che è stato in prima linea nella battaglia innanzi al TAR Lecce ed al Consiglio di Stato